GUIDA GRAMMATICA ITALIANA
I verbi difettivi sono quelli che difettano, cioè che sono privi di una o più voci. Le altre voci o non sono mai esistite o sono cadute in disuso.
Ecco un elenco dei più comuni verbi difettivi.
addirsi |
Si usano solo le terze persone dei tempi semplici dell'
Indicativo presente: si addice, si addicono; Indicativo imperfetto: si addiceva, si addicevano; Indicativo futuro: si addirà, si addiranno; Congiuntivo presente: si addica, si addicano; Congiuntivo imperfetto: si addicesse, si addicessero; Condizionale presente: si addirebbe, si addirebbero; Participio presente: addicentesi (un po' ricercato, ma ancora in uso). |
affarsi |
E' usato nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente: si affà; Indicativo imperfetto: si affaceva; Congiuntivo imperfetto: si affacesse; più raramente nelle corrispondenti terze persone plurali: si affanno, si affacevano, si affacessero. |
aggradare |
E' usato solo nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente: aggrada. Esempio: "Tutto ch'altrui aggrada me disgrada" (Cino da Pistoia). |
àngere |
E' usato solo nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente: ange (di uso poetico). Esempio: "Tanto un suo vano amor l'ange e martira" (Tasso). |
arrògere |
Oggi, nell'uso notarile, la 2a persona singolare dell'
Imperativo presente: arrogi o arroge (col significato di "aggiungi"). |
aulire |
E' voce poetica antiquata. Se ne usano soprattutto le terze persone dell'
Indicativo presente (aulisce, auliscono); Indicativo imperfetto (auliva, aulivano). E' usato anche il Participio presente (aulente). Esempio: "i gigli presero ad aulire" (D'Annunzio). |
beàre |
Non è usato in alcune voci (per evidente cacofonia) dell'
Indicativo presente: manca la prima persona plurale (beiamo) e del Congiuntivo presente: manca la 2a persona plurale (beiate). Esempio: "Beata s'è, che può beare altrui Co la sua vista" (Petrarca). |
calére |
Poco usato, e solo in poesia. Era adoperato nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente (cale) e in locuzioni come "avere, tenere, mettere in non cale". Le terze persone singolari dell'Indicativo imperfetto (caleva), del Passato remoto (calse) e del Congiuntivo presente (caglia) ebbero uso letterario e sono in genere antiquate, per lo più in unione con le particelle pronominali mi, ti, ci, vi. Esempio: "quando altrui non cale De' nostri alti parenti, A te ne caglia" (Leopardi). |
capére |
Voce antiquata, usata solo nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente (cape), con il significato di entrare, starci dentro, rendersi conto. Esempio: "sapeva onorare cui nell'animo gli capeva che il valesse" (Boccaccio). |
còlere |
Voce poetica antiquata, usata soltanto nella 3a persona singolare dell'
Indicativo presente (cole). Esempio: "Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira" (Leopardi). |
compètere | Manca del Participio passato e perciò anche dei tempi composti. |
concèrnere | Manca del Participio passato e quindi dei tempi composti. |
delìnquere |
Usato soprattutto nell'Infinito presente (delinquere)
e nel Participio presente (delinquente) con funzione di aggettivo e di sostantivo. |
divedére | Ricorre soltanto all'Infinito nella locuzione "dare a divedere", cioè mostrare in modo evidente. |
divèrgere | Manca del Passato remoto e del Participio passato e quindi di tutti i tempi composti. |
esìmere | Manca del Participio passato e naturalmente di tutti i tempi composti. |
fallare |
Se ne usano soltanto la 3a persona singolare dell'Indicativo presente (falla)
e le forme dei tempi composti. Proverbio: Chi non fa non falla. |
fèrvere |
Manca del Participio passato e quindi dei tempi composti.
Esempio: "Non ferverà per voi l'ira del flutto" (Foscolo). |
fièdere |
Dalla forma latina "fedire". Se ne trovano soltanto le voci dell'Indicativo presente (fiedo, fiedono)
e del Congiuntivo presente (fieda, fiedano), ma sono antiche e letterarie. Esempio: "par che arco s'oda stridere in tuoi stridi onde si goda fieder Primavera" (D'Annunzio). |
fùlgere | Manca del Participio passato e quindi di tutti i tempi composti. |
fùngere (defùngere) |
Si trova in alcune forme dei vari tempi (funge, fungeva, fungerà, fungessi, ecc.). Del composto "defùngere" ricorrono la 3a persona singolare del Passato remoto (defunse) e il Participio passato (defunto). |
gire |
Verbo difettivo, di uso poetico o regionale.
E' adoperato solo in poche forme: Indicativo imperfetto (giva, givano); Passato remoto (gì, gimmo); Futuro (girò, ecc.); Congiuntivo imperfetto (gissi, ecc.) Participio passato (gito). Esempio: "Ed el sen gì; come venne, veloce" (Dante). |
ire |
Antiquato. Si trovano solo le forme dell'Indicativo presente (ite);
dell'Indicativo imperfetto (ivo, ivi, iva, ecc.); del Passato remoto (isti, irono); dell' Infinito presente (ire) e del Participio passato (ito) con i relativi tempi composti. Si usa solo in poesia: "li occhi vivi Non poteano ire al fondo per lo scuro" (Dante). |
lícere |
Tutte le voci in uso sono antiquate, come la 3a persona singolare dell'Indicativo presente (lice);
la 3a singolare e plurale dell'Indicativo imperfetto (liceva, licevano), del Congiuntivo imperfetto (licesse, licessero) e il Participio passato (lícito). Esempio: "Né più si brama, né bramar più lice" (Petrarca), |
liquare |
Nel senso di "liquefare, sciogliere" si trova presso antichi scrittori e poeti, usato nel
Participio presente (liquante) e nel Participio passato (liquato) e nella forma riflessiva della 3a persona singolare dell'Indicativo presente (si liqua). Esempio: "Benigna volontade in che si liqua Sempre l'amor che drittamente spira" (Dante). |
lúcere |
Di uso poetico. Si trova specialmente nelle terze persone singolari e plurali dell'
Indicativo presente (luce, lucono), dell'Indicativo imperfetto (luceva, lucevano), del Congiuntivo presente (luca, lúcano) e del Congiuntivo imperfetto (lucesse, lucessero). Il Participio presente (lucente) è usato come aggettivo. Manca del Participio passato e dei relativi tempi composti. Esempio: "Lucevan li occhi suoi più che la stella" (Dante). |
mólcere |
Di uso poetico in tutte le voci. E' usato solo nella 3a persona singolare
dell'Indicativo presente (mólce), dell'Indicativo imperfetto (molceva) e raramente nelle forme del Passato remoto (mólsi, mulsi). Manca del Participio passato e dei tempi composti. Esempio: "Non ti molceva il core La dolce lode" (Leopardi). |
ostare |
E' usato solo nelle terze persone. Non è in uso il Passato remoto,
né il Participio passato e quindi neppure i tempi composti. La 3a persona singolare dell'Indicativo presente si trova nella locuzione "nulla osta". |
prúdere | Manca dei due Participi e dei tempi composti. |
rècere |
Si usa solo all'Infinito e in qualche altra forma non composta.
Esempio: "Col forestiere Che spende, e in seguito Ci rece addosso" (Giusti). |
rièdere |
Di uso poetico e antiquato nell'Indicativo presente (riedo, riedi, riede, riedono),
Indicativo imperfetto (rediva, redivano), il Passato remoto (redirono) e il Congiuntivo presente (rieda, riedano). |
rifulgere |
Coniugato come "fulgere".
Esempio: I suoi occhi rifulgevano dell'intima gioia di quel momento. |
rilùcere |
Vedi "lúcere".
Esempio: "Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce" (Dante). |
sèrpere |
Manca del Participio passato e dei tempi composti.
E' usato solo ai tempi semplici dell'Indicativo. Esempio: "Quindi in noi serpe, ahi miseri, un natio Delirar di battaglia" (Foscolo). |
solére |
E' usato per lo più nelle forme semplici dell'Indicativo, escluso il futuro,
e meno spesso nelle forme semplici del Congiuntivo e nell'Infinito presente; negli altri tempi è spesso sostituito dalla locuzione "esser solito". Esempio: "Di paura tremando, come suole Per picciol ventolin palustre canna" (Poliziano). |
stridere |
Manca del Participio passato e quindi dei tempi composti.
Esempio: "la cacciò, per quanto lei si divincolasse e stridesse, a sedere dirimpetto a sé" (Manzoni). |
súggere |
Manca del Passato remoto, del Participio passato e quindi dei relativi tempi composti.
Esempio: "E pargli ch'ogni vena Amor li sugga" (Poliziano). |
tàngere |
Oggi è usato quasi esclusivamente nelle terze persone; mancano il Passato remoto,
il Participio passato e i tempi composti. Esempio: "I' son fatta da Dio, sua mercé, tale Che la vostra miseria non mi tange" (Dante). |
tèpere |
E' usato solo nella 3a persona dell'Indicativo presente (tepe) e al Participio presente (tepente).
Manca del Participio passato e naturalmente di tutti i tempi composti. Esempio: "dove tepe la ligure Maremma" (Carducci). |
tralucere |
Vedi "lucere".
Esempio: "pei balconi Rara traluce la notturna lampa" (Leopardi). |
túrgere |
Di uso letterario. Ne ricorrono le voci turge, turgono dell'Indicativo presente e turga, turgano del Congiuntivo presente.
Esempio: "L'alto disio che mo t'infiamma e urge....Tanto mi piace più quanto più turge" (Dante). |
ùrgere |
Non sono usati il Passato remoto, il Participio passato, i tempi composti.
E' di uso letterario: "Un desiderio che non ha parole V'urge" (Pascoli). |
vèrtere |
E' usato nelle terze persone singolari e plurali di tutti i tempi semplici, escluso il Passato remoto.
Manca del Participio passato e dei tempi composti. Esempio: Verte una lite tra i parenti riguardo all'eredità. |
vìgere |
E' usato quasi esclusivamente nella 3a persona singolare e plurale dei tempi semplici; è privo del Participio passato e quindi dei tempi composti.
Esempio: "O donna in cui la mia speranza vige" (Dante). |